Violenze di genere contro le donne di tutto il mondo
Donna non si nasce, ma si muore.
Questo è lo slogan creato da alcune manifestanti francesi per denunciare le violenze di genere subite dalle donne in tutto il mondo. Si tratta di un’alterazione della famosa frase di Simone de Beauvoir, "Donna non si nasce, lo si diventa", per sensibilizzare su un tema ancora troppo poco conosciuto.
Le violenze di genere contro le donne nel mondo hanno molte facce: aggressioni fisiche, molestie sessuali, insulti verbali, quando non si tratta di omicidio, stupro, amputazione. Colpiscono tutte le età, tutti gli angoli del mondo, tutte le società. Patricia, 61 anni, ha accettato di raccontarci ciò che ha vissuto.
L'unico elemento comune ad ogni vittima è che subisce questa violenza in quanto donna.
Nel 2020, il genere con cui nasciamo continua a determinare i pericoli a cui saremo sottoposti e sottoposte nel corso della nostra vita. Le pari opportunità sono quindi ancora lontane dall'essere raggiunte.
Spetta a noi lottare per questa piena uguaglianza. Sta a noi lottare affinché, ovunque nel mondo, essere donna non implichi un fattore di rischio in più per la nostra vita.
Rispondiamo alla violenza con l'educazione.
Alla forza, opponiamo la nostra solidarietà.
Una guerra pacifica contro le sofferenze per offrire finalmente alle generazioni future un mondo in cui il sessismo non faccia più vittime, anche in Italia, dove le violenze di genere contro le donne sono ancora presenti.
Vi propongo quindi di informarci insieme sulle violenze di genere nel mondo. Questi dati sono difficili da digerire, ma sono anche utili per armarci contro un nemico comune: l'ingiustizia sociale.
1. Dati sulle violenze di genere contro le donne nel mondo
Il rapporto di dominio dell'uomo sulla donna è così radicato che le donne sono vittime della loro stessa famiglia. Perfino il luogo in cui dovrebbero sentirsi più sicure, la loro casa, diventa un luogo di pericolo.
Nel 2019 solo il 52% delle donne sposate o conviventi decide autonomamente in merito a sesso e contraccezione. 200 milioni di donne vive oggi non hanno nemmeno il diritto al piacere sessuale perché hanno subìto la mutilazione genitale.
Oltre ad essere a rischio nella propria casa, 1 donna su 2 in tutto il mondo non dispone della libertà del proprio corpo che appartiene invece al partner. Altre donne invece non hanno semplicemente accesso al piacere.
Nel 2019, a livello globale il 71% delle vittime della tratta di esseri umani sono donne e ragazze, e 3 su 4 di queste sono sfruttate sessualmente.
In tutto il mondo, quindi, le donne sono ancora viste come merci, oggetti sessuali con un valore commerciale tangibile. Il loro corpo non appartiene loro e ha addirittura un prezzo.
Per una donna di età compresa tra i 15 e i 44 anni, lo stupro e la violenza domestica rappresentano un rischio maggiore rispetto a cancro, incidenti stradali, guerra e malaria messi insieme. In 10 anni, vengono uccise più ragazze per il fatto di essere ragazze di quante vittime siano state uccise in tutti i genocidi del XX secolo (Half the Sky, Nicholas Kristof e Sheryl WuDunn, 2008).
Quest'ultimo dato riassume in definitiva tutto ciò che si può trovare sull'argomento.
Essere una donna nel 2020 non significa solo subire qualche episodio di sessismo radicato, come giustificato da una società fondata sugli stereotipi di genere. Significa affrontare pericoli reali, in tutto il mondo. Pericoli di morte, pericoli di violenza. Pericoli che provengono innanzitutto da casa nostra, dalle persone che ci sono più vicine.
2. All’origine di tutto
Perché nel XXI secolo siamo soggette a così tanti pericoli?
Perché le donne soffrono così tanto?
Perché il genere femminile subisce tanta violenza?
Mi pongo le stesse domande. Soprattutto se sappiamo che le donne fanno il 66% del lavoro mondiale e producono il 50% del cibo (Des femmes et des hommes, Frédérique Bedos).
Le donne sono fondamentali, ovviamente, al di là delle mere considerazioni riproduttive. Contribuiscono allo sviluppo economico, pur essendo gentilmente meno pagate rispetto ai loro colleghi maschi: in media, in tutto il mondo, il 40% in meno.
Per non parlare del carico mentale che devono affrontare quotidianamente.
Sottomesse alla violenza, ai lavori forzati... Tutto questo grazie a un sistema ben rodato che funziona dall’alba dei tempi: il patriarcato.
Che cos'è il patriarcato? Innanzitutto, non si tratta di un mito o di una fantasiosa leggenda. È un'organizzazione sociale in cui l'uomo detiene un potere superiore in politica, in economia, in religione... Un'autorità superiore a quella della donna.
Questa è la definizione data dal dizionario.
Più in generale, indica la costruzione sociale che nel corso della storia ha favorito gli uomini a scapito dei diritti delle donne.
Ora un piccolo esercizio.
Chi sono gli autori più famosi?
Chi sono i grandi eroi della storia?
Chi sono gli artisti più famosi degli ultimi secoli?
Chi è a capo delle chiese, delle moschee, delle sinagoghe, dei templi?
Chi costituisce la maggioranza nei parlamenti nazionali?
Francamente, dubito che abbiate risposto Virginia Woolf, Giovanna d'Arco, Frida Kahlo, la Vergine Maria e le donne... Inoltre, hai notato che anche a carte il re vince contro la regina?
Quello che cerco di farti capire con questo test è l'onnipresenza degli uomini nella nostra storia, nelle nostre società, nelle nostre culture. Gli uomini hanno sempre avuto, in tutto il mondo, un potere superiore alle donne, un ruolo più importante, determinato da uno sviluppo patriarcale a loro favore. Uno sviluppo al quale essi stessi hanno partecipato proprio per affermare la loro autorità.
Ci troviamo quindi con paesi :
Dove l'autorità religiosa, istituita dagli uomini, cerca di controllare il corpo della donna - mi riferisco a tutte le religioni monoteiste.
Dove l'autorità politica difficilmente vota per diritti che sono di esclusiva competenza delle donne - l'aborto è ancora discusso negli Stati Uniti e in Polonia, per citare solo due Paesi.
Dove l'autorità familiare impone un comportamento alla componente femminile - 750 milioni di donne si sono sposate prima del loro 18° compleanno nel 2019.
Ora capite il legame tra il patriarcato e violenze di genere?
In un mondo in cui la superiorità maschile è ancora dominante in molti Paesi (e insisto, anche nei Paesi più ricchi), non sorprende che la condizione delle donne sia così deplorevole.
Finché alcuni uomini continueranno a credere e a nutrire una superiorità rispetto alle donne, e finché tutti non avranno compreso tutti i privilegi di cui godono rispetto alle donne, non potremo aspettarci l'uguaglianza che meritiamo.
3. Ma cosa possiamo fare?
La prima cosa da fare è porsi questa domanda. Sei già sulla strada giusta! Il fatto è che ignorare il problema equivale ad avallare il sistema. Ma pensare a come cambiare le cose è già un primo passo verso l'azione.
Parlare, discutere, condividere. È un secondo passo verso il cambiamento: spiegare la situazione ad altre persone e avviare il processo di riflessione anche in loro. Comunica queste cifre, cercane altre, condividile e risveglia gradualmente il mondo intorno a te. Il mondo è veramente più piccolo di quanto pensiamo: potremmo girarci intorno rapidamente se ci mettessimo tutti e tutte d'impegno.
Oggi è ancora più facile grazie ai social network, la cui importanza e il cui peso non devono essere sottovalutati. Sono le armi del nostro tempo: con un clic si possono raggiungere centinaia o addirittura migliaia di persone, che a loro volta possono raggiungerne tante altre.
Un processo che spesso si rivela virale, ma in senso positivo... e francamente preferirei una pandemia di consapevolezza sulle violenze di genere nel mondo piuttosto che una pandemia di coronavirus.
Possiamo anche unirci ad associazioni che propongono azioni concrete: manifestazioni, petizioni, scioperi, collage di slogan d’impatto... Il loro obiettivo è fare rumore, rendersi visibili, in modo che nessuno possa girare lo sguardo. L'importante è che la gente senta parlare di queste violenze di genere, che venga portata alla luce in modo che tutti e tutte possano reagire, anche a livello personale.
Perché parlare di questo argomento e ribellarsi/reagire, funziona.
Ecco una piccola top 3 di leggi che sono state approvate nel mondo in seguito alla pressione di alcune associazioni femministe per migliorare la condizione delle donne.
Un po' di positività per lasciarsi ispirare.
In Messico e El Salvador:
UN Women ha contribuito all'introduzione del "femminicidio" come reato specifico in entrambi i Paesi, in un'area del mondo in cui il tasso di femminicidio è particolarmente elevato. Sono state quindi introdotte procedure per punire il reato in quanto tale, ma anche per prevenire meglio le future violenze fisiche. Si tratta quindi di un riconoscimento legale del femminicidio, cioè dell'omicidio di una donna in quanto tale. Una parola che non compare ancora nel Codice penale francese, ad esempio.
In Spagna:
In Spagna una donna vittima di violenze di genere può trovare assistenza psicologica e legale gratuita. Può chiedere un processo breve da parte di un tribunale specializzato nelle violenze di genere. Il processo può durare anche solo 15 giorni. Sono stati introdotti anche ordini di protezione per proteggere le donne e impedire agli accusati di avvicinarsi a loro. Nel 2018, infatti, in Spagna 47 donne sono state uccise dai loro partner, rispetto alle 73 in Italia.
Svezia:
La definizione di stupro è stata modificata da "atto sessuale sotto minaccia o violenza", ad atto sessuale con una persona che non ha partecipato "liberamente". Il consenso deve essere espresso a voce o a gesti ed è su questi punti che verranno condotti gli studi futuri. Si tratta di un cambiamento fondamentale nella legge, dato che che non tutti gli stupri sono commessi sotto minaccia o violenza... Inoltre, la legge stabilisce che la polizia deve informare immediatamente la vittima che ha diritto all'assistenza legale gratuita per guidarla nella presentazione della denuncia.
Alla fine le violenze di genere vengono condannate.
Spero che questo giro del mondo vi abbia aperto gli occhi sulle realtà che dobbiamo ancora affrontare. I diritti dell’uomo sono stati creati da, per e a favore degli uomini.
Sta a noi donne porvi rimedio affinché anche noi possiamo contare su questi diritti fondamentali per la nostra vita.
Chissà, magari un giorno non sarà più pericoloso tornare a casa per una donna.
SisterHome offre anche pass gratuiti alle donne vittime di violenze di genere per aiutarle a emanciparsi attraverso il viaggio. Si tratta di un'iniziativa che vuole dare a tutte le donne la possibilità di ricostruire la propria vita attraverso l'incontro con altre donne. Puoi partecipare a questo aiuto reciproco ospitando le donne che viaggiano da sole, tendendo loro una mano nella loro ricostruzione.
E sì, l'avventuriera di domani è una donna indipendente e libera.
Sogno un mondo in cui il genere non definisca più lo status sociale, un mondo senza disuguaglianze così violente. Un mondo ideale in cui uomini e donne non sono in opposizione, ma in piena parità.
Questo è il femminismo.
Indignarsi di fronte a tutti questi dati per cercare di migliorare la situazione, ovunque ci troviamo, in qualunque modo possiamo. Raggiungere le vittime per aiutarle a risollevarsi, rimboccarsi le maniche e dire "ne ho abbastanza". Essere presenti per le altre persone, in una solidarietà internazionale che si oppone a tutte queste violenze di genere.
E tu, anche tu sei femminista?
Traduzione dal francese a cura di Caterina Amadei
STILE DI VITA
Fanny
Il team di NomadSister
26 Juillet 2022
L’equipe della redazione:
Grandi viaggiatrici o donne che osano l’avventura per la prima volta, l’intera redazione di NomadSister ama viaggiare e vuole mettere a vostra disposizione la sua esperienza per consigliarvi al meglio e aiutarvi, anche attraverso queste note così da potervi donare un nuovo paio d’ali.